giovedì 9 agosto 2012

Sthira sukham - Stabile e comodo


Proseguendo con la  pratica personale,  e continuando a tenere corsi di yoga, mi trovo di fronte alla profondità del concetto di sthira sukham, caratteristica dell’asana che significa stabile e comodo.       Parlo di profondità perché la stabilità e la comodità vanno percepiti dall’esterno verso l’interno e riguardano tutto ciò che siamo.  Partendo dal corpo grossolano, ci dirigiamo verso l’interno, interessando il sistema circolatorio, neurologico, energetico e mentale.  Se non riusciamo a percepire nella nostra pratica  la stabilità e la comodità non potremo mai godere appieno dei benefici dell’ asana che stiamo  praticando. Quando riusciremo a raggiungere lo stato di stirasuka apriremo le porte dello yoga, inizieremo a sentire le reali azioni delle  asana sul nostro corpo e sulla nostra mente,  la qualità della pratica aumenterà.  Quindi suggerisco a tutti di impostare la propria pratica con la ricerca non tanto della posizione corretta, non cercando di copiare un’immagine posturale durante un asana,  ma ponendosi come obbiettivo la ricerca  di “ stabile e comodo “   STHIRA SUKHAM

venerdì 13 aprile 2012

VINYASAKRAMA

Proviamo ad approfondire il concetto di Vinyasakrama, come abbiamo già detto parlando di Chakravakasana, si tratta di avere un approccio alla pratica tramite un metodo graduale e progressivo.  La mia pratica inizierà con uno stop, come a voler lasciare alle spalle tutte quelle azioni e abitudini che hanno condizionato la mia giornata, tutti quei pensieri che si ripetano freneticamente portandomi lontano dall' istante  che sto vivendo.
Cercherò di creare un momento di silenzio per far si che la mente si calmi e che il corpo si rilassi. Da questo stato di silenzio e di calma  potrò iniziare a lavorare verso l'obbiettivo che mi sono prefissato ( Es. Asana ), preparando progressivamente il corpo alla postura che voglio raggiungere, utilizzando gli strumenti di cui dispongo. 
Arrivo così all' asana che diventa il centro della mia pratica, mi abbandono all'effetto che questa ha su di me, poi sciolgo lentamente ed inizio un lavoro di compensazione per riequilibrare il mio corpo. Infine torno allo  stato di partenza ritrovandomi nella calma e nel silenzio integrando l'effetti del mio lavoro.
E' importante capire che l'applicazione di VinyasaKrama non è limitata alla durata di una pratica che si pone asana come obbiettivo, ma lavorando sempre più sul sottile, và applicato ad ogni istante della pratica (compreso durante l'immobilità di una postura), và applicato durante la  meditazione e ad ogni momento della nostra vita.

"L'obbiettivo di VinyasaKrama è lavorare con consapevolezza per estendere i limiti della nostra percezione"   
                    Carlos Fiel


Un Abbraccio

venerdì 6 aprile 2012

CHAKRAVAKASANA

Chakravakasana conosciuta come  "posizione del gatto" ( anche se Chakravaka è un uccello mitologico simile ad un airone ), è un'asana che può essere utilizzata come compensazione di DVIPADA PITHAM  . In entrambe le due posizioni, si introduce il concetto di VinyasaKrama o progressione, metodo graduale. Per comprendere meglio, possiamo dire che durante la pratica, partendo dalla realtà  del mio momento,  mi muovo progressivamente verso uno scopo, per poi tornare gradualmente allo stato di partenza e rimanere soltanto con l' effetto che questo lavoro ha prodotto.








Per prendere questa posizione, mi porto a quattro zampe con gambe e braccia parallele distanti quanto le nostre spalle. Distribuisco il peso equamente tra i quattro punti d' appoggio (mani e ginocchia). Dopo aver preso coscienza del mio stato ( respiro, colonna vertebrale, attività del mentale ), inizio il movimento di arrotondamento della colonna vertebrale partendo dal bacino, per poi ritonare srotolando la colonna, sempre partendo dal bacino, cercando di percepire tutte le vertebre e gli spazi intervertebrali. La durata del movimento è strettamente collegata al ritmo del respiro.
Chakravakasana detta anche  Marjariasana ( posizione del gatto che si stira ), ha un effetto di sensibilizzazione su tutta la colonna vertebrale, aumenta la sua elasticità lavorando in compressione ed allungamento delle zone posteriori e frontali. Inoltre rende elastica tutta la cassa toracica  aumentando la capacità respiratoria.
Eseguire quest'asana con presenza, calma la mente ed è particolarmente indicata per chi soffre d'ansia.

Un abbraccio

lunedì 20 febbraio 2012

Lo sgambetto della mente

Oggi ho avuto uno scambio di messaggi con un amica con cui condivido la pratica e che non vedevo dai primi di Gennaio. 
Il suo messaggio conteneva un aspetto che può interessare a tutti coloro che praticano Yoga:
" .....a gennaio ho avuto qualche problema familiare che mi ha spostato mentalmente lontano dallo yoga. Dopodichè sono entrata in una sorta di paranoia ( e vai !! amleto è ancora tra noi) vado no vado !!!...... " 

Queste parole mi hanno fatto pensare a tutte quelle volte che finita una giornata di lavoro, al momento di andare a praticare, mi venivano in mente mille ragioni per non andare;   ......ero troppo stanco....... ma oggi fa freddo..... si però anche se una volta salto.... così mi riposo e domani sono più in forma .... faccio  compagnia al gatto .....

E' inutile dire che, se riuscivo ad ignorare queste voci andavo, mi ricaricavo e stavo bene. Mentre se non andavo in realtà non mi riposavo e mi addormentavo sentendo che alla mia giornata  mancava qualcosa.
Di seguito la mia risposta:


.....la mente è sempre pronta a fare lo sgambetto a tutto ciò che non può totalmente controllare.  Questa esperienza che stai facendo ti mette a confronto con il primo Yoga Sutra : " atha Yoga Anunsanam " ..... Credo che con queste  parole Patanjali ci vuol far capire quanto sia importante l'intento e la determinazione in ogni cosa che facciamo nella nostra vita . Per quanto riguarda lo yoga, " affinchè la nostra pratica dia i suoi frutti, deve essere costante, deve essere colma di curiosità indirizzata verso l' interno e deve avere un spazio prioritario nella nostra quotidianità " .  Questa che ti ho scritto ,  è una riflessione che le tue parole mi hanno portato a fare . Spero che possa esserti utile.

Ti mando un bacio e un caloroso abbraccio

venerdì 3 febbraio 2012

DVIPADA PITHAM

Oggi andiamo ad approfondire Dvipada Pitham, dal Sanscrito  "Tavolo con Due Gambe", Asana appartenente alla famiglia delle posizioni invertite cioè con l'ombelico più in alto del cuore. Mantenendo questa posizione si tonifica l'interno delle cosce, la zona addominale e per riflesso la lombare, lavoriamo in apertura sulla cassa toracica in distenzione delle cervicali e in flessibilità su tutta la colonna vertebrale.




L'avvicinamento a quest'asana deve come sempre avvenire gradualmente, ci sdraiamo  a terra, portiamo i talloni vicino ai glutei e le braccia lungo il corpo. Iniziamo con un inspiro a sollevare le braccia e portarle a terra oltre la testa , contemporaneamente,  facendo pressione con  i piedi solleviamo anche il bacino.          Nell'espiro facciamo il percorso inverso cercando di  portare a terra la colonna vertebrale, una vertebra alla volta, stimolando così la sua elasticità e la nostra sensibilità. Dopo aver ripetuto più volte con armonia e fluidità il movimento, prendiamo la posizione statica fermandosi con il bacino sollevato e le braccia oltre la testa. Per uscire dalla posizione possiamo lasciare le braccia dove sono e portare, vertebra vertebra la schiena ed infine il bacino a terra.

Un Abbraccio

giovedì 12 gennaio 2012

Incontro con Giorgio Cambiaghi

E' con piacere che informo tutti che Sadhana International Livorno propone un nuovo evento in Gennaio .
Sarà una giornata di pratica condotta da Giorgio Cambiaghi inizio Domenica 22 Gennaio ore  9:00 incentrata sul Pranayama .

" Un percorso che dal corpo pranico con pratiche di pranayama ci porti a sviluppare un sadhana di concentrazione ( Darhana ) , legato alla trasformazione e alla purificazione degli elementi ( shuddi ). "

Ulteriori informazioni sul sito http://www.sadhanalivorno.it/ 

Io parteciperò .... e voi  ?

Un Abbraccio