lunedì 20 febbraio 2012

Lo sgambetto della mente

Oggi ho avuto uno scambio di messaggi con un amica con cui condivido la pratica e che non vedevo dai primi di Gennaio. 
Il suo messaggio conteneva un aspetto che può interessare a tutti coloro che praticano Yoga:
" .....a gennaio ho avuto qualche problema familiare che mi ha spostato mentalmente lontano dallo yoga. Dopodichè sono entrata in una sorta di paranoia ( e vai !! amleto è ancora tra noi) vado no vado !!!...... " 

Queste parole mi hanno fatto pensare a tutte quelle volte che finita una giornata di lavoro, al momento di andare a praticare, mi venivano in mente mille ragioni per non andare;   ......ero troppo stanco....... ma oggi fa freddo..... si però anche se una volta salto.... così mi riposo e domani sono più in forma .... faccio  compagnia al gatto .....

E' inutile dire che, se riuscivo ad ignorare queste voci andavo, mi ricaricavo e stavo bene. Mentre se non andavo in realtà non mi riposavo e mi addormentavo sentendo che alla mia giornata  mancava qualcosa.
Di seguito la mia risposta:


.....la mente è sempre pronta a fare lo sgambetto a tutto ciò che non può totalmente controllare.  Questa esperienza che stai facendo ti mette a confronto con il primo Yoga Sutra : " atha Yoga Anunsanam " ..... Credo che con queste  parole Patanjali ci vuol far capire quanto sia importante l'intento e la determinazione in ogni cosa che facciamo nella nostra vita . Per quanto riguarda lo yoga, " affinchè la nostra pratica dia i suoi frutti, deve essere costante, deve essere colma di curiosità indirizzata verso l' interno e deve avere un spazio prioritario nella nostra quotidianità " .  Questa che ti ho scritto ,  è una riflessione che le tue parole mi hanno portato a fare . Spero che possa esserti utile.

Ti mando un bacio e un caloroso abbraccio

venerdì 3 febbraio 2012

DVIPADA PITHAM

Oggi andiamo ad approfondire Dvipada Pitham, dal Sanscrito  "Tavolo con Due Gambe", Asana appartenente alla famiglia delle posizioni invertite cioè con l'ombelico più in alto del cuore. Mantenendo questa posizione si tonifica l'interno delle cosce, la zona addominale e per riflesso la lombare, lavoriamo in apertura sulla cassa toracica in distenzione delle cervicali e in flessibilità su tutta la colonna vertebrale.




L'avvicinamento a quest'asana deve come sempre avvenire gradualmente, ci sdraiamo  a terra, portiamo i talloni vicino ai glutei e le braccia lungo il corpo. Iniziamo con un inspiro a sollevare le braccia e portarle a terra oltre la testa , contemporaneamente,  facendo pressione con  i piedi solleviamo anche il bacino.          Nell'espiro facciamo il percorso inverso cercando di  portare a terra la colonna vertebrale, una vertebra alla volta, stimolando così la sua elasticità e la nostra sensibilità. Dopo aver ripetuto più volte con armonia e fluidità il movimento, prendiamo la posizione statica fermandosi con il bacino sollevato e le braccia oltre la testa. Per uscire dalla posizione possiamo lasciare le braccia dove sono e portare, vertebra vertebra la schiena ed infine il bacino a terra.

Un Abbraccio